Con il termine perla si intende un oggetto, generalmente sferico, composto da carbonato di calcio che si forma all’interno di alcuni molluschi bivalve gasteropodi, in particolar modo delle ostriche. Tale secrezione, di forma cristallina (detta anche aragonite) e ottenuta mediante stratificazione concentrica, avviene quando all’interno dell’ostrica si forma un’infezione per lo più dovuta alla presenza di un corpo estraneo che si ferma nella cavità palleale della conchiglia; ovverosia tra il pallio e la conchiglia stessa. La secrezione di madreperla viene prodotta dal mollusco proprio per difendere i propri tessuti dall’infiammazione. Questo meccanismo naturale è oggi provocato artificialmente nella coltivazione di perle. Il termine perla deriva dal latino significando “a forma di coscia di maiale” con riferimento all’aspetto esteriore della conchiglia dell’ostrica; col tempo, per traslazione, il significato è stato assunto dal corpo sferico di valore. Prima dell’avvento delle colture artificiali l’eccezionalità del rinvenimento di origine naturale ha contribuito al valore della perla, inserendola tra le pietre preziose nel campo della gioielleria. A partire dal XVII secolo le perle, specialmente sotto forma di collane od orecchini, sono inscindibilmente associate ad un oggetto prezioso dall’alto valore economico come è tuttora rimasto per gli esemplari di maggior pregio e rarità anche se dovuta ad altri fattori. Fondamentalmente esistono due categorie di perle: quelle di acqua dolce e quelle di acqua salata, le prime allevate nelle acque di fiumi e laghi mentre le seconde di natura oceanica, spesso all’interno di lagune. Le perle di acqua salata comprendono le perle Akoya, le perle di Tahiti e le South Sea anche note come perle australiane. Sino agli inizi del XX secolo si può dire che la totalità delle perle era di origine naturale, solo con i primi del Novecento si è dato il via al processo di creazione indotta con l’introduzione volontaria di un nucleo estraneo al corpo dell’ostrica. Ciò ha consentito una produzione più controllata e maggiormente accessibile alla fruizione collettiva.
Caratteristiche delle perle e loro valore
Dovendo istituire una sorta di graduatoria è indubbio che le perle di origine naturale siano da ritenersi molto più rare come quantità di rinvenimento, pur se questo non è sinonimo di qualità intrinseca. Secondariamente, le perle di acqua salata sono sicuramente più pregiate rispetto a quelle di acqua dolce. Le perle, in natura, possono avere forme differenti proprio in virtù della loro genesi; con la coltura, ovviamente, si può indurre la replica di una forma predeterminata che viene inserita all’interno del mollusco. La forma ideale è quella sferica, molto diffuse sono anche quelle ovali e a goccia; in caso di quelle irregolari si definiscono perle scaramazze o barocche, chiudono l’elenco le perle a chicco di riso. Le caratteristiche che vengono tenute in considerazione per determinare il valore qualitativo di una perla sono racchiuse nella regola delle quattro S che comprende:
- Size, ovverosia le dimensioni per cui più una perla è grande più ha valore.
- Shape, vale a dire la forma per cui maggiore è la sfericità maggiore è il valore.
- Shade, ovvero il colore, laddove si prediligono sfumature chiare dal bianco madreperlaceo (appunto) al rosato all’argentato.
- Skin, cioè la texture della superficie che deve essere perfettamente liscia e priva di irregolarità.
Anche se allevate, le perle rimangono comunque il prodotto di un organismo vivente e dunque soggette a cicli produttivi o a vere e proprie fragilità fisiologiche. La prima cosa da considerare riguarda la capacità produttiva del mollusco. Le perle di tipo Akoya, ad esempio, sono il prodotto della più piccola tra le ostriche perlifere esistenti e sono allevate principalmente in Giappone; ciò significa che all’interno dell’ostrica possono essere contenute non più di due perle per volta e che per formarsi deve trascorrere un tempo compreso tra i 18 mesi ed i 2 anni. Nel caso delle perle australiane South Sea, che sono tra le più grandi che esistono, il tempo di formazione oscilla tra i 3 ed i 6 anni. Da cui il loro valore. Le perle di Tahiti, infine, devono la loro grandezza alle più calde temperature dei mari del Sud, raggiungendo facilmente una dimensione tra i 14 ed i 15 mm; tra queste perle si trovano le uniche perle nere di colore naturale esistenti al mondo e provengono dalla Polinesia francese.
L’allevamento delle perle
Le modalità di allevamento di una perla abbisognano di un lungo tempo ed un’estrema cura. Si parte dall’introduzione, con operazione chirurgica, di un piccolo frammento di conchiglia perfettamente sferico e lucido che viene posto tra il mantello e il guscio dell’ostrica. Una volta innestata, l’ostrica viene rimessa in mare aperto sospesa in reti e dotata di una gabbia di protezione dagli attacchi esterni. Tali gabbie vengono spostate all’interno delle zone di coltura per garantire le migliori condizioni sia nutrizionali che di temperatura. Periodicamente le ostriche vengono estratte dal mare e pulite dalle incrostazioni rimuovendo alghe o parassiti che potrebbero nuocere al mollusco e, dunque, al processo creativo della perla. Il tutto in molti casi anche per la durata di anni. Rispetto a quelle di mare, l’allevamento di perle di acqua dolce restituisce una produzione maggiore: ogni mollusco, infatti, può sostenere tra i 30 ed i 50 innesti fornendo fino a tre raccolti ogni due anni. Questo motiva il decisamente minor costo all’acquisto rispetto alle perle di acqua salata, ed anche la loro maggiore diffusione nella vendita al dettaglio. Anche in questo settore le tecniche di lavorazione consentono ormai un raccolto dalle forme e lucentezza pressoché perfetti rispetto ai primi esemplari caratterizzati da forme irregolari o a chicco di riso; oramai perle di fiume o lago hanno forme sferiche e lucentezza diffusa, senza che sia possibile riscontrarvi irregolarità nella loro texture. Naturali o di allevamento, di lusso o accessibili, quello che è certo è che le perle sono entrate di diritto nel podio dei gioielli preziosi. Regalo ideale in occasioni speciali quali matrimonio o nascita, le perle rientrano tra i gioielli che istintivamente associamo ad una donna. Simbolo di fertilità, o più in generale di augurio, come diceva Coco Chanel “una donna ha bisogno di fili e fili di perle” e lei, di certo, di moda se ne intendeva.