Lavorazione del cammeo per gioielli senza tempo

Lavorazione del cammeo per gioielli senza tempo

Senza alcun dubbio, quando si pensa agli ornamenti preziosi che hanno attraversato indenni i secoli mantenendo inalterato il loro fascino, si parla di cammeo gioielli. Gioielli che da sempre sono stati amati e apprezzati.

Che cosa è un cammeo

Con il termine cammeo si fa riferimento ad un gioiello avente una particolare lavorazione. L’etimologia della parola è di probabile, anche se discussa, origine araba. Il gioiello si ottiene attraverso l’incisione di una pietra stratificata di agata od onice, o quarzo calcedonio, oppure di alcune particolari conchiglie della famiglia Cassis. La caratteristica di queste conchiglie, come la Cypraecassis Rufa o la Cassis Cornuta, è di avere la superficie costituita da due colori distinti. Infatti, i cammeo gioielli si ottengono per incisione, scavando la superficie circostante il disegno sino ad arrivare allo strato sottostante di colore diverso. Allo stesso modo si lavorano quei particolari tipi di pietre dure la cui caratteristica è di avere una stratificazione striata di differenti colorazioni.

Alcuni cenni storici sui cammeo gioielli

Prodotto di eleganza e lusso per definizione i cammei sono stati usati sin dall’antichità. Le testimonianze più antiche sono state rinvenute all’interno di ricche tombe di età ellenistica in Turchia, risalendo dunque al III secolo a.C. Numerosi sono i reperti di età imperiale romana, essendo la lavorazione dei cammeo gioielli molto specialistica e dunque molto costosa. Famosi sono gli esemplari della Tazza Farnese di età augustea, una tazza da libagione realizzata su onice e di Gemma Augustea, appartenente allo stesso periodo. La lavorazione dei cammeo gioielli si diffuse nell’antichità anche in Oriente, molti esemplari sono stati rinvenuti in Persia e Mesopotamia dal III al VII secolo. Dopo il periodo di crisi medioevale la realizzazione dei cammei tornò in auge col Rinascimento, avendo il Italia il suo principale paese produttore. Ai giorni nostri rimane una lavorazione artigianale d’eccellenza.

Le tecniche di lavorazione dei cammeo gioielli

Come detto, anche oggi come nell’antichità la lavorazione dei cammei avviene in modo manuale seguendo una precisa procedura dalla specifica nomenclatura:

  • Scoppatura. La scoppatura è la fase immediatamente successiva alla scelta del materiale, sia esso conchiglia o pietra. Con tale termine si intende l’eliminazione della parte convessa di conchiglia o pietra, lasciando la zona piana desiderata.
  • Segnatura e sagomatura. Una volta effettuata la “scoppatura” si procede al disegno del motivo ornamentale, dapprima delimitandolo sommariamente ed eliminando poi dall’interno della coppa le parti superflue.
  • Aggarbatura. In questa fase si dà al pezzo prescelto la forma desiderata, il più delle volte tonda od ovale, attraverso l’utilizzo di una mola speciale. I pezzi così ottenuti vengono fissati su un fuso di legno con del mastice caldo composto da pece greca, cera e scagliola.
  • Scrostatura. In questa fase si passa all’abrasione della superficie esterna della conchiglia o pietra, in modo da lasciare in evidenza lo strato da incidere.
  • Incisione. Al termine di tutte queste operazioni preliminari la conchiglia, o pietra, è pronta per essere incisa in modo da restituire il disegno prefissato. In questo momento, qualora non avesse provveduto anche alle altre fasi, interviene l’artista incisore per creare il gioiello.

Sono dunque necessarie molte fasi delicate per ottenere un manufatto del genere, tutto ciò rende i cammeo gioielli estremamente sofisticati. La perizia richiesta alla loro esecuzione è paragonabile a una vera e propria opera d’arte. È il motivo per cui i gioielli realizzati con cammeo sono presenti nelle collezioni private e nei musei più famosi del mondo. Per lo stesso motivo i cammei sono esposti con orgoglio quale simbolo di autorità e regalità. Basti pensare alla corona rituale ancora oggi adoperata, ad esempio, dalla monarchia svedese. La tiara indossata dall’attuale principessa ereditaria apparteneva a Josephine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone Bonaparte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *